I segreti di Nicholas Flamel l'immortale - L'Alchimista by Michael Scott

I segreti di Nicholas Flamel l'immortale - L'Alchimista by Michael Scott

autore:Michael Scott
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788852023019
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


CAPITOLO VENTUNO

Scathach stava aspettando di fronte alle enormi porte aperte dell’albero quando Josh e Sophie ritornarono. Uno pterosauro li seguiva a saltelli, mentre gli altri due volteggiavano in cerchi così bassi che il loro battito d’ali alzava mulinelli di polvere attorno ai ragazzi. Non era stata detta una parola, ma i gemelli sapevano che, in modo gentile ma fermo, le creature li stavano riportando indietro.

Nella penombra, il volto di Scathach era di un pallore innaturale, e i corti capelli rossi sembravano quasi neri. Le labbra avevano una piega torva, ma quando parlò, la voce era studiatamente neutra. — Volete davvero che vi dica quanto sia stato stupido e pericoloso?

Josh aprì la bocca per ribattere, ma Sophie lo zittì afferrandolo per il braccio. — Volevamo solo andare a casa — si limitò a dire in tono stanco. Sapeva già quello che avrebbe risposto lei.

— Non potete farlo — disse infatti, e si allontanò.

I gemelli esitarono davanti alla porta, poi si girarono verso lo pterosauro. La creatura piegò la testa di lato, li osservò con gli enormi occhi da rettile e la sua voce risuonò piatta dentro le loro teste. — Non mi preoccuperei troppo per Scathach; can che abbaia non morde. — Aprì la bocca mostrando centinaia di denti aguzzi, in quello che avrebbe potuto essere un sorriso. — Era senza dubbio preoccupata per voi — aggiunse, poi si allontanò, prese una breve rincorsa saltellante e si alzò in volo in un gran frullare d’ali.

— Non dire una parola — Sophie avvertì il fratello. Le battute e i commenti di Josh non facevano che cacciarlo nei guai. Mentre Sophie aveva già sviluppato l’abilità di tenere la bocca chiusa quando notava qualcosa, lui non poteva fare a meno di commentare tutto.

— Non prendo ordini da te — la fulminò Josh, ma gli tremava la voce. La sua paura dei serpenti risaliva a quella volta in cui, in campeggio con il padre, si era imbattuto nel nido di un serpente a sonagli. Per fortuna, il rettile letale aveva appena mangiato e aveva scelto di ignorarlo, concedendogli i secondi necessari per darsela a gambe. Aveva avuto incubi popolati da serpenti per settimane, e ogni tanto gli succedeva ancora quando era stressato – di solito sotto gli esami. L’enorme pterosauro-serpente apparteneva ai suoi incubi peggiori e, quando le creature erano balzate fuori dal buio, aveva sentito il cuore galoppare così forte che aveva avuto l’impressione che anche la sua T-shirt stesse pulsando. Quando poi una si era accostata al finestrino con quel muso e quei denti lunghi, per un attimo aveva creduto di svenire. Sentiva ancora i rivoli di sudore gelido lungo la schiena.

Sophie e Josh seguirono Scathach nella dimora di Ecate. Notavano ogni movimento nell’ombra, i pavimenti che cigolavano al loro passaggio, le pareti di legno che scricchiolavano come se la casa stesse cambiando, come se stesse crescendo. Notarono anche che le voci, le grida e le urla di prima erano svanite.

Scathach li condusse in una stanza circolare vuota, dove Nicholas Flamel li stava aspettando.



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